venerdì 8 marzo 2013

VENDITA PER HOBBY REQUISITI FISCALI



Ho trovato molto simpatica Sivia e il suo blog, utile anche questo articolo tratto da LINEAAMICA.GOV:

Esercizio attività di vendita per hobby o hobbismo: requisiti amministrativi e fiscali

Domanda: L'attività di vendita hobbista è lecita o abusiva? Quali sono i requisiti amministrativi e fiscali per poter svolgere l'attività di esposizione e vendita per hobby al pubblico?

Risposta: L'attività di vendita dell'hobbista è, agli effetti di legge, un'attività commerciale di tipo occasionale. Dal punto di vista degli obblighi amministrativi essa è disciplinata con legge regionale, avendo ciascuna regione dello Stato italiano competenza esclusiva in materia di commercio (art. 117 della Costituzione). Gran parte delle regioni non fanno alcun riferimento ad obblighi di iscrizione in registri presso la Camera di Commercio. Nei casi in cui non vi sia obbligo d'iscrizione, per poter esercitare l'attività di vendita su area pubblica a titolo non professionale, occorrerà solo essere in possesso dell'apposita autorizzazione al commercio, almeno in una delle sue varie forme: annuale, stagionale o temporanea da richiedere presso l'Ufficio Commercio Aree Pubbliche del Comune di riferimento (Art. 28 D.Lgs. n. 114/98).

Ai fini fiscali, è stabilito che per chi svolge saltuariamente attività di vendita c’è la possibilità di emettere ricevute con il proprio codice fiscale e denunciare a fine anno tali entrate eccezionali sul proprio 740. Le ricevute emesse con il proprio codice fiscale sono regolari ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Dpr 696/96. Pertanto, se l'attività non è continuativa, ma puramente occasionale non c'è obbligo di partita iva, mentre l'obbligo fiscale può essere assolto denunciando i relativi redditi nel quadro RL del modello Unico, al rigo 13, come “diversi” ai sensi del DPR 917/1986, art. 81, lett. i), vale a dire “redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente”; questi redditi parteciperanno alla formazione del reddito complessivo.




Oltre a questo articolo Silvia ci scrive:


Oggi ho trovato finalmente il tempo di scrivere un post che TANTISSIME/I di voi mi state chiedendo da tempo, soprattutto via mail. Mi capita spesso di rispondere ai vostri dubbi su Etsy oppure su come partecipare ad un mercatino o su come fare le foto alla vostre creazioni, e ultimamente molti mi hanno chiesto come devono comportarsi dal punto di vista FISCALE ?? Questo mi ha fatto molto piacere perché significa che state iniziando a prendervi davvero sul serio e forse a trattare il vostro hobby creativo con un pizzico di professionalità in più.

Premetto che questa non è mia materia (e consiglio a tutte/i voi di rivolgervi per sicurezza al vostro commercialista di fiducia), ma siccome ricevo tante e-mail che mi chiedono almeno una piccola spiegazione di cosa possa significare iniziare una vera ATTIVITA' basata sul proprio hobby, penso possa essere molto utile fornire alcuni consigli.

Ecco qui di seguito alcuni esempi di domande ricevute:
"Ho una sola domanda in questo momento: un negozio on-line a quale regime fiscale è sottoposto? cioè: non vorrei dalla prima pagina di Etsy ritrovarmi sulla prima pagina di qualche giornale come evasore fiscale, no?"
"Una cosa non mi è chiara e spero tu sia in grado di aiutarmi; è necessario aprire la partita iva per vendere su Etsy? Come ci si pone col fisco italiano? Grazie a presto."

"Senza riaprire la partita iva ... tu come gestisci le vendite on line? C'è bisogno di ricevute? Come gestisci a livello fiscale?"

Dunque ecco quello che so: per quanto riguarda le creazioni manuali, fatte completamente a mano e frutto del proprio ingegno la legge italiana stabilisce un tetto massimo di introito (che non mi ricordo di quant'è) sotto al quale non sei obbligata al dichiarare nulla, e non serve P.IVA. L'importante è però anche che sia solo un introito SALTUARIO (ossia un mercatino ogni tanto o una vendita online ogni tanto) e che quindi non sia la tua fonte di guadagno principale.

Nessun commento:

Posta un commento