mercoledì 13 agosto 2014

Miso Funky: la moda degli artigiani britannici

Miso Funky: la moda degli artigiani britannici

È nata a Glasgow l'iniziativa che, ha conquistato tutta la Gran Bretagna: organizzare piccoli mercati dove acquistare originali oggetti di artigianato creati da giovani con la passione per l'handmade"


“Due anni fa io e Jo volevamo imparare a lavorare ai ferri e, pian piano siamo diventate tanto brave da indossare le nostre creazioni al lavoro o per uscire con gli amici”, racconta Claire Brown, cofondatrice con Jo Bartlett della ditta Miso Funky e del mercatino Miso Funky Market.
Le frequenti richieste di amici e conoscenti che desideravano sapere dove avessero acquistato gli accessori che le due ragazze indossavano, hanno spinto Claire e Jo a esplorare fiere ed eventi di artigianato dove poter vendere le loro creazioni. Deluse allo scoprire che la maggior parte delle fiere più popolari in Gran Bretagna offriva solo antiquati capi realizzati ai ferri e costosissimi accessori e gioielli, Claire e Jo non si sono date per vinte, ma hanno deciso di metter su un mercato dove vendere le proprie originali crezioni - tra le altre, borse vintage personalizzate con bottoni, spille e fiocchi, collane e bracciali in stoffa, plastica, legno, vetro ed altri materali, pupazzi di stoffa, centritavola realizzati con vecchi vinili e scarpine e tutine per neonati – e le creazioni di altri giovani di talento.

Poco più di un anno fa, le ragazze hanno lanciato a Glasgow un mercato con scandenza mensile, il Miso Funky Market, una sorta di fiera dove poter comprare un po’ di tutto - da accessori a giocattoli e oggetti di arredamento per la casa - fatti a mano da giovani con una vera e propria passione per l’”handmade”. I mercati firmati Miso Funky sono diventati nel giro di pochi mesi popolarissimi: ora c’è un Miso Funky Market anche a Edimburgo, mentre il team Miso Funky partecipa anche a mercati in altre città britanniche come Newcastle.


Il duo lavora in tandem: Claire si concentra sui lavori a maglia, Jo crea gioielli e adora personalizzare oggetti vintage, entrambe si dividono il lavoro quando si tratta di organizzare mercati. Le ragazze della Miso Funky hanno inoltre un sito dove chi non può visitare il loro mercato può fare shopping: tra gli oggetti più popolari vi sono le spille con fiori ricamati all’uncinetto, le scarpe di stoffa e i dischi di vinile-centrotavola.     
Come partecipare ai mercati? Semplice: Claire e Jo propongono una data e un luogo dove organizzare il mercato preoccupandosi di prenotare lo spazio e promuovere l’evento. A chi vuole partecipare come venditore basta inviare la propria adesione via e-mail riempiendo l’apposito modulo di partecipazione.
“In genere abbiamo un numero chiuso deciso non da noi, ma dallo spazio che affittiamo di volta in volta,” spiega Jo, “inoltre chi partecipa deve proporre oggetti realizzati a mano che siano originali e alternativi”. Interessante notare come gli artigiani che hanno aderito fino ad ora alle iniziative lanciate dalle ragazze Miso Funky siano persone comuni con una passione per gli oggetti fatti a mano. “Sono davvero in pochi gli artigiani che espongono presso i nostri mercati che hanno un titolo di studio in materie come moda o design,” racconta Claire, “la maggior parte delle persone che espongono da noi, non sono infatti designer professionisti, ma persone comuni con una grande immaginazione e talento. Tra di noi vi sono per esempio giovani che lavorano a tempo pieno in un supermercato e, nel loro tempo libero, realizzano straordinari oggetti che poi vengono a vendere nei nostri mercati, e questa è la vera novità e la forza dei nostri eventi”.

Alcuni degli artigiani che partecipano ai Miso Funky Market sono ormai famosi in Gran Bretagna: Stella My Star crea bracciali, spille e orecchini con originalissimi “charms” disponibili anche su Etsy.com; Rachael Lamb, creatrice di originali borse e gioielli ha lanciato di recente un sito, Hannah Zakari, che promuove non solo le sue creazioni, ma anche quelle di altri artigiani e designer indipendenti; la firma di Edimburgo Haberdash House, ha raccolto in pochi mesi molti consensi grazie alle sue collane e spille con vari animali realizzati in legno o plastica.

Stella My Star

Haberdash House (a sinistra ) e Rachell Lamb (a destra)

Jo non attribuisce la ragione del successo del Miso Funky Market solo a una reazione al mercato di massa, e al fatto che i consumatori siano alla ricerca di capi di abbigliamento, accessori e oggetti per la casa che siano nuovi e originali ed abbiano dei prezzi accessibili, ma individua in questo trend una componente “femminista”. “Le donne stanno ‘riconquistando’ i lavori fatti a mano”, spiega,  “oggi incontri ragazze sull’autobus o in un caffè che lavorano a maglia o all’uncinetto e pensi che siano ragazze in gamba  e che non si dedichino a lavori simili perchè si sentono represse.”

Il futuro del Miso Funky Market? Espandersi pian piano, ma senza abbandonare i suoi principi, ”Non vogliamo trasformare il nostro mercato indipendente in una enorme fiera dove una ditta o un rivenditore possano venire ad acquistare 50 pezzi dello stesso prodotto,” spiega Jo, “ma il futuro sta nell’organizzare piccoli mercati in zone diverse della città, o in città diverse. Stiamo inoltre pensando di andare in America per partecipare agli eventi ‘Bizarre Bazaar’, ma anche girare l’Italia con i nostri mercati non ci dispiacerebbe”.

Secondo Claire ci vorrà almeno un altro anno per stabilire se il Miso Funky Market è in grado di essere esportato in altri paesi oltre alla Gran Bretagna, ma il tempo non sembra essere un problema, “Siamo ragazze con i piedi ben piantati per terra e una grande passione per l’artigianato“, spiega, “ma spesso ci diciamo che, chissà, forse stiamo pian piano cercando di conquistare il mondo con la nostra iniziativa e il nostro entusiasmo”.

Conquistare il mondo sarà pure un’ardua impresa, ma, il team Miso Funky sembra aver la fiducia e le idee per farlo, inoltre, per ora, a Jo Bartlett e Claire Brown basta aver ispirato altri giovani ad unirsi a loro o a lanciare iniziative simili al Miso Funky Market in altri paesi


Sei una creativa? Ecco come vendere le tue idee

Sei creativa e vuoi vivere di ciò che realizzi con le tue mani? ecco cosa fare e come iniziare a guadagnare vendendo le tue idee


 Sei creativa e vuoi vivere di ciò che realizzi con le tue mani? Bijoux, sciarpe, borse... Dietro questo tipo di attività c'è di solito una grande passione che bisogna cercare in tutti i modi di trasmettere al cliente. L'amore per le proprie creazione deve trasparire dai gesti, da come si maneggiano gli articoli, dalle parole che si usano per descriverli. Insomma, stiamo parlando di un lavoro artistico, e un po' artisti bisogna sentirsi.

Come iniziare? Donna Moderna ci dà dei consigli dal punto di vista burocratico che qui vi riportiamo:

- Devi iscriverti all'albo degli artigiani, e non a quello dei commercianti. I costi sono minimi soprattutto se non ci sono macchinari: dipendono esclusivamente dai materiali e dal locale che può essere anche molto piccolo, es. 10 mq. Non serve il retrobottega perchè è bello che la gente quando entra veda l'artigiana/o sul banco di lavoro che crea.


- Aprire un negozio non è difficile soprattutto se si rientra nella categoria degli esercizi di vicinato, ovvero se il locale non supera i 150 mq nei comuni con più di 10mila abitanti e i 50 nei comuni più piccoli. Ecco cosa occorre nel dettaglio:
1. una comunicazione da presentare al Municipio compilando il modello COM1 (si ritira in Comune o alla Confesercenti); vi si scrivono i dati dell'esercizio (grandezza del locale e tipo di commercio), l'autocertificazione dei requisiti morali (antimafia e assenza di procedimenti penali) e quelli sanitari e urbanistici del locale (deve avere la destinazione d'uso commerciale). Dopo 30 giorni, senza bisogno di ricevere una risposta, si può aprire la nuova attività
2. l'attivazione della partita IVA (è gratuita) e la comunicazione alla Camera di Commercio che assegna il numero da utilizzare per il registratore di cassa
3. L'iscrizione al registro delle imprese della Camera di Commercio, da fare entro 30 giorni dall'apertura del negozio. Occorrono 14,62 euro più 21 euro per la segreteria e un diritto annuale che varia di città in città (a Roma sono 80 euro ad esempio)
4. L'autorizzazione per l'insegna da chiedere al Comune (si paga una tassa che varia da zona a zona)
5. L'iscrizione all'Inps: si versa un contributo fisso di 900 euro a trimestre e altri due versamenti annuali in percentuale sul reddito (circa il 14-16 per cento)



Se sei donna e, più che un negozio, hai in mente di metter su una piccola impresa puoi beneficiare dei vantaggi offerti a sostegno dell'imprenditoria femminile. Le donne sono tutelate dalla legge per l'imprenditoria femminile. Per accedervi bisogna aspettare la pubblicazione del bando per l'assegnazione dei fondi sulla Gazzetta ufficiale, quindi si presenta alla regione un business plan dove si spiega il tipo di attività che si intende avviare, quante persone avrai alle tue dipendenze ecc.
Chi rientra in graduatoria ottiene il 50 per cento dell'investimento a fondo perduto e il resto a tasso agevolato. Per presentare un progetto convincente e completo puoi rivolgerti:

CONFESERCENTI tel. 0647251
CONFCOMMERCIO www.confcommercio.it
TERZIARIO DONNA tel. 065866313
SPORTELLO DONNA www.camcom.it

A cosa fare attenzione
L'ostacolo più grande in questo tipo di attività è farsi conoscere. L'ideale all'inizio è partecipare a mercatini e fiere locali e mettere in conto almeno due anni per farsi una clientela (anche il passaparola in questi casi è fondamentale). Trovi il calendario dei mercati, regione per regione sul sito www.hobbydonna.it . Per farti un'idea puoi andare a fare una visita ai negozi del "Commercio equo e solidale" su www.assobdm.it e www.altromercato.it

Vi presentiamo qualche giovane creativa che ce l'ha fatta e adesso propone le proprie creazioni in gito per mercatini, in negozio o sul web!

Iniziamo con Elena Cecchetti, 23 anni, di Firenze ma reduce da un lungo Erasmus a Siviglia, ideatrice del marchio di bigiotteria artigianale Nonna Ubolda che porta in giro per i mercatini e le fiere del centro Italia. Elena ha iniziato un anno e mezzo fa con alcune amiche a realizzare orecchini, collane, braccialetti ecc. con perline di plastica, legno e vetro montati su fili di materali diversi: caucciù, spago, rame, argento, filo da giardinaggio.. insomma un po' di tutto!

"L'idea è nata da una grande passione per i pendenti" - ci racconta Elena - "diciamo pure che sono una maniaca! Quindi mi son detta, perchè non farli da sola! Vedendo poi che le mie creazioni piacevano alle amiche ho deciso di venderle. La soddisfazione più grande è vedere la faccia delle persone quando si fermano a guardare quello che tu hai fatto con le tue mani e ti fanno i complimenti. Inoltre fare mercatini è un'occasione splendida per incontrare gente che ha voglia di creare, fare, scambiarsi idee e cose".

Potete scrivere ad Elena per chiederle consigli sulla sua attività, per sapere dove esporrà i suoi oggetti o altro a elena_cecchetti@libero.it

Clizia Ornato, 27 anni, vive e lavora a Bologna. Crea gioielli e accessori usando i materiali più disparati, dai francobolli ai ritagli di tessuto. I bracciali postali, creati con veri francobolli originali di tutto il mondo, sono le creazioni che l'hanno fatta conoscere. Laureata al DAMS di Bologna con una tesi in antropologia sui griot dell’Africa occidentale, Clizia dimostra la sua attrazione per le diverse culture che si palesa nelle sue collezioni. Collezioni che potete ammirare nel suo sito Clizia Ornato


Le Dissociate sono quattro ragazze di Milano: Stefania Casacci, Cristiana del Buono, Benedetta de Bartolomeis Monica Battistella, tutte intorno ai 28 anni che si conoscono dall'università, si occupano di comunicazione visiva e hanno creato un laboratorio dal nome Sartoria Vico. Le loro creazioni sono molto versatili e vanno dalle borse in feltro alle sciarpe trasformiste, ai fermagli, fino ai costumi. Visitate il loro sito per farvi un'idea: SartoriaVico

Margherita Marchioni ha 29 anni e vive e lavora a Roma. Per le sue creazioni usa davvero tutto quello che può capitarle tra le mani e infatti il suo marchio ha il bellissimo nome di MateriaMorfosi: dalle matite colorate con le quali crea borse di varie misure, ai tappi dello spumante e la pasta con i quali dà vita a bellissimi bijoux, così come viti e bulloni che nelle sue mani diventano sensuali gioielli. Provare per creder visitando il suo bellissimo sito MateriaMorfosi


Molte creatrici di bigiotteria (ma non solo) hanno aperto dei veri e propri negozi virtuali sul web. Proprio grazie ad Ebay i creativi hanno la possibilità di vendere e farsi conoscere senza dover aprire un vero e proprio negozio e quindi con pochissime spese.
Come fare per vendere su Ebay? leggi qui tutte le istruzioni
Le regole che fanno di un venditore, un venditore doc

1. Sorridete, siate sempre di buon umore e pazienti. Non è importante solo la merce che si propone, ma anche e soprattutto a volte, il modo come lo si fa
2. Salutate sempre chi entra in negozio o si avvicina al vostro banco al mercato, anche se siete impegnati con altri clienti
3. Il bancone è una barriera alla comunicazione. Se potete inseritelo nell'arredamento come piano di lavoto o appoggio
4. Nessun cliente è mai una perdita di tempo. Chi non compra oggi potrà comprare domani o comunque consigliare il vostro lavoro ad altre persone

6. Siate preparatissimi su tutti i prodotti che vendete. La più grande differenza questo tipo di shopping e quello ad esempio in un centro commerciale, è che l'acquirente può vedere in faccia chi produce la merce o perlomeno avere dal venditore delle informazioni abbastanza certe sulle origini del prodotto, su chi e come l'ha creato
7. Cercate di dare buoni (e obiettivi) consigli a chi vi chiederà una opinione sull'acquistare un oggettopiuttosto che un altro
8. Ai clienti più interessati potete chiedere i dati, magari la mail, così da informarli su promozioni, novità e quant'altro legate alla vostra attività
9. Salutate sempre con cortesia: il saluto finale influenza la propensione del cliente a prendervi in considerazione per acquisti futuri. Lo stesso dicasi anche per chi non ha comprato nulla: ditegli che vi dispiace di non averlo potuto accontentare
10. Almeno all'inizio non alzate eccessivamente i prezzi! D'accordo far entrare nella cifra la manodopera, il costo dei materiali e di eventuali macchinari e il valore aggiunto del "pezzo unico" ma se i costi sono troppo alti riceverete sì tanti complimenti, ma ben poche entrate!


Sei creativa e vuoi vivere di ciò che realizzi con le tue mani? Bijoux, sciarpe, borse... Dietro questo tipo di attività c'è di solito una grande passione che bisogna cercare in tutti i modi di trasmettere al cliente. L'amore per le proprie creazione deve trasparire dai gesti, da come si maneggiano gli articoli, dalle parole che si usano per descriverli. Insomma, stiamo parlando di un lavoro artistico, e un po' artisti bisogna sentirsi.
Come iniziare?
  • - Devi iscriverti all'albo degli artigiani, e non a quello dei commercianti. I costi sono minimi soprattutto se non ci sono macchinari: dipendono esclusivamente dai materiali e dal locale che può essere anche molto piccolo, es. 10 mq. Non serve il retrobottega perchè è bello che la gente quando entra veda l'artigiana/o sul banco di lavoro che crea.
Creatività e fai da te: trasformare un hobby in lavoro
Aprire un negozio non è difficile soprattutto se si rientra nella categoria degli esercizi di vicinato, ovvero se il locale non supera i 150 mq nei comuni con più di 10mila abitanti e i 50 nei comuni più piccoli. Ecco cosa occorre nel dettaglio:
  1. una comunicazione da presentare al Municipio compilando il modello COM1 (si ritira in Comune o alla Confesercenti); vi si scrivono i dati dell'esercizio (grandezza del locale e tipo di commercio), l'autocertificazione dei requisiti morali (antimafia e assenza di procedimenti penali) e quelli sanitari e urbanistici del locale (deve avere la destinazione d'uso commerciale). Dopo 30 giorni, senza bisogno di ricevere una risposta, si può aprire la nuova attività
  2. l'attivazione della partita IVA (è gratuita) e la comunicazione alla Camera di Commercio che assegna il numero da utilizzare per il registratore di cassa
  3. L'iscrizione al registro delle imprese della Camera di Commercio, da fare entro 30 giorni dall'apertura del negozio. Occorrono 14,62 euro più 21 euro per la segreteria e un diritto annuale che varia di città in città (a Roma sono 80 euro ad esempio)
  4. L'autorizzazione per l'insegna da chiedere al Comune (si paga una tassa che varia da zona a zona)
  5. L'iscrizione all'Inps: si versa un contributo fisso di 900 euro a trimestre e altri due versamenti annuali in percentuale sul reddito (circa il 14-16 per cento)
Designer emergenti: Picca jewellery
Se sei donna e, più che un negozio, hai in mente di metter su una piccola impresa puoi beneficiare dei vantaggi offerti a sostegno dell'imprenditoria femminile. Le donne sono tutelate dalla legge per l'imprenditoria femminile. Per accedervi bisogna aspettare la pubblicazione del bando per l'assegnazione dei fondi sulla Gazzetta ufficiale, quindi si presenta alla regione un business plan dove si spiega il tipo di attività che si intende avviare, quante persone avrai alle tue dipendenze ecc.
Chi rientra in graduatoria ottiene il 50 per cento dell'investimento a fondo perduto e il resto a tasso agevolato. Per presentare un progetto convincente e completo puoi rivolgerti:

CONFESERCENTI tel. 0647251
CONFCOMMERCIO www.confcommercio.it
TERZIARIO DONNA tel. 065866313
SPORTELLO DONNA www.camcom.it

A cosa fare attenzione

L'ostacolo più grande in questo tipo di attività è farsi conoscere. L'ideale all'inizio è partecipare a mercatini e fiere locali e mettere in conto almeno due anni per farsi una clientela (anche il passaparola in questi casi è fondamentale). Trovi il calendario dei mercati, regione per regione sul sito www.hobbydonna.it . Per farti un'idea puoi andare a fare una visita ai negozi del "Commercio equo e solidale" su www.assobdm.it e www.altromercato.it

Vi presentiamo qualche giovane creativa che ce l'ha fatta e adesso propone le proprie creazioni in gito per mercatini, in negozio o sul web!

Iniziamo con Elena Cecchetti, di Firenze ma reduce da un lungo Erasmus a Siviglia, ideatrice del marchio di bigiotteria artigianale Nonna Ubolda che porta in giro per i mercatini e le fiere del centro Italia. Elena ha iniziato un anno e mezzo fa con alcune amiche a realizzare orecchini, collane, braccialetti ecc. con perline di plastica, legno e vetro montati su fili di materali diversi: caucciù, spago, rame, argento, filo da giardinaggio.. insomma un po' di tutto!
"L'idea è nata da una grande passione per i pendenti" - ci racconta Elena - "diciamo pure che sono una maniaca! Quindi mi son detta, perchè non farli da sola! Vedendo poi che le mie creazioni piacevano alle amiche ho deciso di venderle. La soddisfazione più grande è vedere la faccia delle persone quando si fermano a guardare quello che tu hai fatto con le tue mani e ti fanno i complimenti. Inoltre fare mercatini è un'occasione splendida per incontrare gente che ha voglia di creare, fare, scambiarsi idee e cose".

Potete scrivere ad Elena per chiederle consigli sulla sua attività, per sapere dove esporrà i suoi oggetti o altro a elena_cecchetti@libero.it

Clizia Ornato, 27 anni, vive e lavora a Bologna. Crea gioielli e accessori usando i materiali più disparati, dai francobolli ai ritagli di tessuto. I bracciali postali, creati con veri francobolli originali di tutto il mondo, sono le creazioni che l'hanno fatta conoscere. Laureata al DAMS di Bologna con una tesi in antropologia sui griot dell’Africa occidentale, Clizia dimostra la sua attrazione per le diverse culture che si palesa nelle sue collezioni. Collezioni che potete ammirare nel suo sito Clizia Ornato
Eva P di Paoletti Gioielli
Le Dissociate sono quattro ragazze di Milano: Stefania Casacci, Cristiana del Buono, Benedetta de Bartolomeis Monica Battistella, tutte intorno ai 28 anni che si conoscono dall'università, si occupano di comunicazione visiva e hanno creato un laboratorio dal nome Sartoria Vico. Le loro creazioni sono molto versatili e vanno dalle borse in feltro alle sciarpe trasformiste, ai fermagli, fino ai costumi. Visitate il loro sito per farvi un'idea: SartoriaVico

Margherita Marchioni ha 29 anni e vive e lavora a Roma. Per le sue creazioni usa davvero tutto quello che può capitarle tra le mani e infatti il suo marchio ha il bellissimo nome di MateriaMorfosi: dalle matite colorate con le quali crea borse di varie misure, ai tappi dello spumante e la pasta con i quali dà vita a bellissimi bijoux, così come viti e bulloni che nelle sue mani diventano sensuali gioielli. Provare per creder visitando il suo bellissimo sito MateriaMorfosi
La bottega di Medusa
Molte creatrici di bigiotteria (ma non solo) hanno aperto dei veri e propri negozi virtuali sul web. Proprio grazie ad Ebay i creativi hanno la possibilità di vendere e farsi conoscere senza dover aprire un vero e proprio negozio e quindi con pochissime spese.


Come fare per vendere su Ebay? leggi qui tutte le istruzioni
Le regole che fanno di un venditore, un venditore doc
  1. Sorridete, siate sempre di buon umore e pazienti. Non è importante solo la merce che si propone, ma anche e soprattutto a volte, il modo come lo si fa
  2. Salutate sempre chi entra in negozio o si avvicina al vostro banco al mercato, anche se siete impegnati con altri clienti
  3. Il bancone è una barriera alla comunicazione. Se potete inseritelo nell'arredamento come piano di lavoto o appoggio
  4. Nessun cliente è mai una perdita di tempo. Chi non compra oggi potrà comprare domani o comunque consigliare il vostro lavoro ad altre persone
  5. Siate preparatissimi su tutti i prodotti che vendete. La più grande differenza questo tipo di shopping e quello ad esempio in un centro commerciale, è che l'acquirente può vedere in faccia chi produce la merce o perlomeno avere dal venditore delle informazioni abbastanza certe sulle origini del prodotto, su chi e come l'ha creato
  6. Cercate di dare buoni (e obiettivi) consigli a chi vi chiederà una opinione sull'acquistare un oggettopiuttosto che un altro
  7. Ai clienti più interessati potete chiedere i dati, magari la mail, così da informarli su promozioni, novità e quant'altro legate alla vostra attività
  8. Salutate sempre con cortesia: il saluto finale influenza la propensione del cliente a prendervi in considerazione per acquisti futuri. Lo stesso dicasi anche per chi non ha comprato nulla: ditegli che vi dispiace di non averlo potuto accontentare
  9. Almeno all'inizio non alzate eccessivamente i prezzi! D'accordo far entrare nella cifra la manodopera, il costo dei materiali e di eventuali macchinari e il valore aggiunto del "pezzo unico" ma se i costi sono troppo alti riceverete sì tanti complimenti, ma ben poche entrate!